25 dicembre 2015

I NOSTRI AUGURI




Quest'anno, l'ispirazione per gli auguri, ci è venuta guardando  il cartone animato "I Croods".

E' un inno al cambiamento come opportunità, è un invito a buttarsi senza paura, a percorrere strade non ancora battute, a prendere una decisione con consapevolezza e non "perché cosi fan tutti". E' un invito a sradicarsi da rigidità, abitudini, paura del nuovo e del diverso. E' un invito a cambiare le regole (quelle che spesso ci tengono nel buio), è un invito a fidarsi e ad affidarsi. Fa tutto parte dell'evoluzione, della crescita...della vita.

Ma soprattutto, ci ricorda che l' IRONIA è sempre una carta vincente!!!

Questo è ciò che ci siamo augurati e che auguriamo a tutti!!!!

21 giugno 2015

Tutto parla di te


(immagine presa dal web)

"Si comincia presto a sentirsi cattive madri...", queste le parole di una testimonianza tratta dal film "Tutto parla di te", di Alina Marazzi. Noi abbiamo avuto il piacere di vederlo, ecco perché crediamo valga la pena dedicargli uno spazio e una riflessione.
C'è una storia intensa che fa da filo conduttore, ma è attraverso testimonianze reali che si affronta il tema della maternità e dei sui tabù. Un argomento delicato che la regista, come nei suoi precedenti lavori, presenta con grande sensibilità, tenerezza e coraggio. Si, perché ancora oggi spaventa parlare delle fatiche della maternità, dei sentimenti contrastanti e controversi che una madre si ritrova a vivere in questo periodo così magico, intenso, ma allo stesso tempo complesso e delicato. Fa ancora paura parlare del senso di inadeguatezza che può provare una madre e della grande solitudine che spesso può schiacciare.
Si ha bisogno di qualcuno che la guardi e che la veda davvero, che le legga negli occhi la stanchezza, le paure. E questo qualcuno, come spiega una madre in una delle testimonianze, non può essere legato alla cerchia familiare. Esistono i centri di maternità (ancora troppo pochi), alcune Associazioni che si occupano di dare sostegno alle madri, anche solo per trovare un appoggio e un confronto. Ma soprattutto esistono ostetriche professioniste che, con passione, seguono passo passo la donna che chiede loro aiuto, prima, durante e dopo la gravidanza.

Per ogni madre ci sono momenti di fatica e sconforto, solo che per alcune la strada poi si fa più in discesa, più scorrevole, magari perché a sostenerle ci sono le persone giuste o perché nel fare i conti con la propria storia arriva ad una pacifica accettazione della matrice da cui proviene.
Non per tutte è così. C'è chi è più fragile e la sua strada è in salita, chi fa più fatica, anche ad entrare in sintonia con il proprio bambino perché forse non è quello che si era immaginata e, da qui al senso di inadeguatezza e alla sensazione di smarrimento, il passo è breve.

La regista, Alina Marazzi, parla così del suo docu-film: "Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l'amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l'ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla."

Tutto parla di voi

"Tutto parla di voi" è un progetto in rete sulla maternità ispirato al film "Tutto parla di te".
Una parte del progetto è dedicata alle donne per dar loro la possibilità di raccontare la propria maternità; un'altra parte riguarda invece la sezione "Voci sulla maternità" in cui, attraverso brevi interviste di 4-5 minuti, viene data la parola a professionisti ed esperti in merito alla gravidanza, alla nascita, ai primi mesi, alla crescita.
Ci siamo presi il tempo di guardarli tutti e abbiamo pensato di condividerne qualcuno perché, personalmente, li abbiamo trovati illuminanti.

(Per visualizzare correttamente i video è necessario cliccare sui titoli).

IL BABY BLUES SI PREVIENE IN GRAVIDANZA, Paola Scavello, Ostetrica dal 1984, assiste il parto in casa.
"La prevenzione della depressione dopo il parto comincia prima della gravidanza. Dovremmo fare un intervento educativo sulle donne per sapere a che cosa potrebbero andare incontro nel momento in cui avranno un figlio...e allora sarebbero un po' più attrezzate."

IL PIANTO DEL BAMBINO E DELLA MAMMA, Janine Koch, educatrice pre- e perinatale
"Una delle cose più importanti è il fatto di sentirsi visto...sia per la mamma che per il bambino. Quando la mamma si sente vista e ha la possibilità di scaricare, tutto d'un tratto cambia qualcosa nella dinamica col bambino. Tutto d'un tratto il bambino magari smette di piangere. Non dico che smetta per sempre ma certe volte è proprio il bambino che piange per la mamma. Quello che la mamma non si permette, perchè deve rimanere forte, perché deve rimanere solida, lo fa il bambino. E allora la madre dice:"ma piange già lui, non potrò mica piangere anch'io...", e a quel punto io le dico:"sai, tante volte il fatto di piangere e di sciogliere un nodo, permette a lui di smettere. Perché tante volte è lui che piange per te."

NASCITA: CREAZIONE E DISTRUZIONE INSIEME, Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, saggista e scrittrice
 "La nascita, la gravidanza e la maternità sono impastati di creazione e distruzione insieme. Qualsiasi cosa noi facciamo è impastata di luce e ombra soprattutto quando si ha a che fare con un'esperienza così potente che sfiora il divino."

LA SOLITUDINE DELLE MADRI, Grazia Honneger Fresco, pedagoga, è direttrice della rivista "Quaderno Montessori", allieva di Maria Montessori e Adele Costa Gnocchi.
"Bisognerebbe creare una situazione di benessere in cui la madre possa sentirsi padrona della situazione, in cui poter avere un ascolto pieno del suo bambino e mettere così le radici per un buon legame."

In conclusione sono due i messaggi che ci stanno più a cuore.

Il primo è rivolto a tutti coloro che più o meno direttamente hanno a che fare con una donna che sta per diventare madre. Non è necessario improvvisarsi psicologi, ostetriche o consulenti. Non se ne hanno gli strumenti adeguati e spesso si rischia di fare interventi dannosi. Piuttosto rendersi utili prestando aiuto nei gesti più quotidiani: le faccende domestiche, preparare da mangiare, fare la spesa. In questo senso si può contribuire in modo prezioso ad alleggerire la madre da alcuni pesi e carichi, dandole così la possibilità di restare concentrata sulla relazione con il proprio bambino.

Il secondo messaggio è rivolto invece a tutte le madri. Nessuno è perfetto. Ecco perchè talvolta è importante saper chiedere aiuto. Spesso dimentichiamo che le donne, insieme, sono una grande forza. Le nostre nonne, circondate da famiglie numerose, potevano fare affidamento su una rete femminile spesso fitta e ben salda. Oggi questa rete famigliare non c'è ma... sorelle, amiche, vicine di casa, hanno la possibilità di essere una presenza importante nella vita di una donna, soprattutto se madre. Si tratta di unire le forze. La fatica condivisa pesa meno ed è più gestibile.
Ogni madre dovrebbe ricordarsi che non si tratta di una gara, nessuno vince niente. O meglio, l'unico premio in palio è la costruzione lenta e preziosa del legame con il proprio bambino. Va accettato il fatto che ci vuole tempo, che si può sbagliare e poi recuperare, che per tutte le madri ci sono momenti di sconforto di cui è importante parlare (con le persone giuste). Si impara ad essere madri giorno per giorno, un pezzettino alla volta, rispettando i propri tempi e quelli del proprio bambino.
Solo così c'è la possibilità di raggiungere il giusto ritmo di questa danza magica e unica: quella tra madre e figlio.

P.S. Solo ora notiamo che il termine GRAVIDANZA comprende la parola DANZA...bene, tutto torna!!!

Elisabetta e Andrea
Genitori-Consapevoli


Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dpuf
Un giorno ero con mio figlio appena nato quando una donna mi si avvicinò dicendomi con un sorriso: “Che belli i bambini quando sono in braccio agli altri”. Una frase all’apparenza banale che mi fece riflettere sulla conflittualità che può manifestarsi nel rapporto madre-figlio.

Ogni madre conosce quel sentimento in bilico tra l’amore e il rifiuto per il proprio bambino. Una tensione dolorosa da vivere e difficile da confessare, perché va contro il senso comune di quel legame primordiale. Con questo film ho voluto raccontare l’ambivalenza del sentimento materno e la fatica che si fa ancora oggi ad accettarla e affrontarla. Per restituire la complessità di questo sentimento ho voluto integrare la fiction con materiali diversi: filmati d’archivio, animazioni, elementi documentari, con i quali evocare i vari livelli emotivi che questa tensione muove in chi la vive. - See more at: http://www.tuttoparladite.it/#sthash.uwSOhJx6.dp

1 aprile 2015

La cameretta di Maya


Da quando è nata Maya abbiamo sempre cercato di rendere la nostra casa il più possibile a sua misura, impegnandoci nel ricreare ambienti per lei piacevoli, interessanti, stimolanti e, ovviamente, sicuri.
Cerchiamo di dare la priorità a giochi ed attività che meglio rispondano alle sue attitudini, ai suoi interessi, a ciò che più la incuriosisce.

In particolare abbiamo cercato di adattare la sua cameretta facendo in modo che lei, ogni volta, possa sentirsi nel suo mondo, in cui i giochi hanno un senso, così come la posizione in cui si trovano. Uno spazio in cui ogni bambola ed ogni peluche, piccolo o grande che sia, hanno un nome e una storia.

C'E' SPAZIO PER TUTTO E PER TUTTI

La cameretta di Maya è una stanza di circa 15 mq, però abbiamo fatto il possibile per renderla calda, accogliente e molto semplice, modificandola secondo le sue esigenze che, nel tempo, cambiano e richiedono nuovi stimoli.
Il materiale utilizzato, dai mobili ai giocattoli, è per la maggior parte riciclato o regalato. Crediamo basti davvero poco per rendere un ambiente a misura di bambino, in cui i giochi e gli oggetti che maggiormente lo interessano siano alla sua altezza, alla sua portata. In questo modo risulta più semplice favorire la sua autonomia sia nei movimenti che nello svolgimento di un'attività ludica e fargli vivere la soddisfazione di riuscire a fare da solo.

- Spazio Artistico

Un tavolino, uno sgabello e qualche contenitore all'altezza di nostra figlia per potersi sbizzarrire in disegni utilizzando materiale diverso. Ogni settimana alterniamo la tipologia di colori, cercando di spaziare dai pastelli a cera, alle matite colorate e i pennarelli. Con tutti questi colori Maya può sedersi e disegnare o colorare autonomamente, oltre che tagliare con le forbici (la sua passione) o incollare.
Questo spazio viene utilizzato anche per giocare con pasta sale e pongo.


Nel caso dell'attività con i colori a dita, in genere facciamo spazio e mettiamo sul pavimento un cartellone su cui può scegliere se divertirsi solo con le manine, o con l'utilizzo di spugne o pennelli.

Abbiamo riservato uno spazio anche per i gessetti, appendendo alla parete una lavagnetta su cui poter disegnare anche con questo tipo di colori e, con una spugnetta, cancellare.













- Tappeto Relax

Il tappeto con cuscini morbidi è stato il primo spazio creato nella cameretta di nostra figlia. Quando era più piccolina ci passava molto tempo comodamente seduta o sdraiata per curiosare libricini morbidi e colorati o divertirsi con giochini sonori o con oggetti di materiali diversi (in genere di origine naturale).
Adesso Maya ha due anni e, ovviamente, oltre alla lettura di libri, dedica tanto tempo anche ad altre attività.
Per questo spazio, in genere, i giochi vengono alternati e cambiati una volta al mese circa.
Si tratta di giochi di diverso tipo: una casetta in legno con tre pupazzetti e mobili che può spostare e disporre a suo piacimento, giochi musicali e sonori, un cestino con laccetti in cui poter infilare pezzetti di legno, un contenitore con i burattini , giochi ad incastro, animali, barattoli con oggetti di diversa forma, dimensione e materiale.
Cerchiamo di tenere alla sua portata i giochi che più le interessano, mentre in alto quelli che utilizza meno o che necessitano della nostra presenza.



Vale la pena soffermarsi sulla casetta di legno e i burattini perché, oltre ad essere tra le attività preferite di Maya, noi li troviamo molto utili per comunicare con lei. Per esempio se dobbiamo prepararla ad un evento o una situazione nuova, utilizziamo i personaggi della casetta o i burattini per aiutarla ad affrontare una circostanza che prevede un cambiamento (di orari, tempi, spazi, persone).
Maya trascorre molto tempo anche giocando con le sue bambole: le pettina, le allatta al seno, racconta favole e le fa addormentare.
Anche attraverso questo gioco riusciamo a rappresentare insieme a lei situazioni particolari. 



                                                                                
- In cucina
Come molti altri bambini, anche nostra figlia ha sempre mostrato particolare interesse per gli oggetti e le attività riguardanti la cucina, cercando di imitare movimenti e situazioni di noi adulti.
Ecco perché con una spesa davvero contenuta abbiamo acquistato su un sito internet una cucinetta in legno, aggiungendo poi accessori vari riciclati e modificati in base alle sue esigenze e allo spazio a disposizione.
Anche in questo caso cerchiamo di alternare il materiale, così da poterle dare la possibilità di sperimentarsi con oggetti di gioco differenti. Per la "preparazione della pappa" abbiamo procurato insieme pigne, castagne, noci, da poter utilizzare insieme a pasta vera (ovviamente cruda) nella preparazione dei suoi piatti prelibati.














 -  Lettino in comodato d'uso

Anche se Maya dorme con noi, ci è sembrato giusto prevedere uno spazio per il suo lettino in cui, quando vorrà, potrà decidere di dormire.
Sappiamo che quel giorno prima o poi arriverà, ma nel frattempo abbiamo pensato di lasciare il suo letto in comodato d'uso alle bambole e ai peluche a cui è più affezionata.
La mattina appena sveglia, scende dal letto, va nella sua cameretta e saluta tutti dicendo "Buongiorno giochi!". Pare che per ora non le dispiaccia prestare il suo lettino, quindi va bene così.


- La Palestra

Maya è una bambina che ha imparato ad arrampicare prima ancora di imparare a camminare. Da sempre mostra attitudine e agilità per questo tipo di movimenti e da sempre è una bambina che si muove molto (ci siamo fatti un' idea già quando era nella pancia di mamma).
Per questo abbiamo cercato di assecondare questo suo bisogno di movimento cercando di adattare qualche spazio della casa, soprattutto in vista dei lunghi inverni e delle giornate di pioggia e freddo.

In particolare sono due i punti che abbiamo adibito a "palestra".
Su una parete abbiamo appeso una sorta di spalliera, ricavata dalla sponda del lettino a sbarre inutilizzata e da tempo in garage a prendere polvere. Su questa spalliera può salire e scendere come meglio crede e, soprattutto in sicurezza, perché sotto c'è un morbido materasso ad accoglierla in caso di caduta (oltre alla presenza fissa di mamma o papà). Questo materasso, acquistato in internet, viene utilizzato spesso anche per salti e capriole in compagnia, per la gioia di Maya e dei suoi amichetti.
L'altro punto in cui poter fare movimento, prevede un' altalena in legno da poter mettere e togliere facilmente e due corde a cui può appendersi per girare, dondolarsi, sollevarsi, sempre con sotto il materasso.














Condivisone dei momenti di gioco

La scelta dei giochi e la cura degli ambienti, ha tra gli obiettivi quello di favorire la sua voglia di autonomia. In una giornata, però, sono ancora davvero pochi i momenti in cui Maya gioca da sola nella sua cameretta.
Certo, succede. E a volte ci trascorre anche 30 minuti, in cui noi, in un'altra stanza, la sentiamo chiacchierare con i suoi giochi, preparare da mangiare nella sua cucina, prendersi cura dei suoi bambolotti o creare disegni con i colori. Ma la maggior parte del tempo, Maya vuole noi al suo fianco. Vuole che ci siano mamma e papà a condividere con lei lo spazio di quella stanza, per leggere e raccontare storie, per servirci un tè caldo nella sua cucina o per fare biscottini di pongo da infornare poi nel suo forno. Ci vuole con lei per fare un disegno, per pitturare, per suonare musica o per ballare. Tutto questo ci lusinga, ci riempie il cuore di gioia, ci regala divertimento e momenti di grande tenerezza.
Consideriamo un privilegio e una grande opportunità poter condividere anche gli aspetti e i momenti più ludici e magici della crescita di nostra figlia.
Quando papà non c'è, la mamma è la sua compagna di giochi preferita. E quando papà torna, anche con lui, in quella stanza, parte per viaggi fantastici e trascorre momenti felici e indimenticabili.

Elisabetta e Andrea
Genitori-Consapevoli